Archivio della categoria: Fitoterapia

La parola fitoterapia è composta dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) ed è pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti per risolvere alcuni disturbi e per il mantenimento del benessere psicofisico.

La fitoterapia rimane la medicina più ampiamente usata nel mondo. Siamo da sempre coscienti  che alcune piante hanno attività antisettiche, battericide, antimicotiche, antivirali, antimitotiche, ormonali, antireumatiche, circolatorie, antidiabetiche, immunostimolanti, iper o ipotensive, tonificanti, antispasmodiche, gastriche o epatiche. Tutte le civiltà antiche hanno sviluppato l’agricoltura e al contempo la fitoterapia

Ad oggi la Fitoterapia viene considerata un’ottima soluzione che va a completare la medicina allopatica, avendo il grande vantaggio di avere ridottissimi effetti collaterali.

Tintura Madre di Spaccapietra

Ceterach officinarum, chiamata anche cedracca o erba ruggine, è una piccola felce diffusa anche in Italia nella gran parte del territorio; cresce sui muri di pietra e di mattoni così come fra le rocce.

 Considerata nella medicina popolare come un rimedio molto utile contro piccoli calcoli renali e disturbi infiammatori delle vie urinarie.  Il principale vantaggio della spaccapietra è quello di eliminare tutte le ostruzioni che possono formarsi nel tratto urinario, distruggendo completamente i calcoli.

 

Inoltre viene utilizzata per risolvere i disturbi della milza, contrasta le infiammazioni dei tessuti e calma gli spasmi, riduce la sensazione del dolore, protegge e depura il fegato, agisce favorevolmente sul funzionamento della cistifellea, elimina virus, batteri e vermi intestinali.

 

E poi, ha potere diuretico e favorisce la minzione, riduce la pressione arteriosa, migliora la digestione, riduce la febbre (sconsigliato però nei bambini con meno di 5 anni), è leggermente lassativo e regola i livelli di zucchero e di colesterolo nel sangue.

 

L’erba spaccapietra non presenta controindicazioni se viene assunta rispettando le dosi terapeutiche normali, fatta eccezione, naturalmente, per i casi di ipersensibilità individuale.

 

Posologia: 30 gocce 2-3 volte al dì.

Tintura Madre di Passiflora

Passiflora incarnata L.: il suo nome gli fu attribuito da alcuni missionari Gesuiti nel 1610 che vedevano in alcune parti della pianta la rappresentazione della Passione di Cristo.

Nel corso della Prima Guerra Mondiale la Passiflora veniva utilizzata come rimedio sedativo nervoso per l’ansia e l’angoscia date dalla guerra, induceva un sonno ristoratore e un risveglio privo di stordimento

Si assume solitamente sotto forma di tintura madre, tisana e capsule.

Utile in caso di insonnia, problemi gastrointestinali, di disturbo d’ansia generalizzata e per contrastare i sintomi dell’astinenza nel periodo di disintossicazione dall’uso di farmaci narcotici.
Si può usare anche per il trattamento delle convulsioni e dell’isterismo e dei sintomi della menopausa, del disturbo da deficit di attenzione/iperattività provocato da eccitazione cerebrale dovuto a eccessivo lavoro intellettuale.

Inoltre efficace nelle palpitazioni, per il battito cardiaco irregolare, la pressione alta, per la fibromialgia e il dolore, l’intestino irritabile, e gli attacchi di tosse.

Da evitare l’assunzione in contemporanea con farmaci dall’azione sedativo-ipnotica e nei giorni precedenti a interventi chirurgici.

Tintura Madre di Rosmarino

Oltre ad essere utilizzato in cucina come spezia, il rosmarino vanta numerose altre proprietà. 

Ottimo rimedio antisettico e per problemi alle vie respiratorie(asma ,bronchite, tosse) e cardiocircolatori. Come digestivo, aiuta i movimenti peristaltici e facilita la produzione della bile, utile anche in caso di flatulenza; indicato inoltre nel reflusso esofageo. Come stimolante agisce efficacemente in condizioni di affaticamento fisico e mentale ( stimola la capacità di memorizzare informazioni fino al 15% in più). E’ anche un diuretico e un buon rimedio antispastico, antidolorifico e valido tonificante nervino indicato in caso di tensione nervosa e forme depressive.

Per la preparazione della tintura madre va utilizzata la pianta fresca (foglie e parti aeree) raccolte in primavera.

Generalmente se ne consigliano 30 gocce diluite in poca acqua o altra bevanda da 2 a 3 volte al giorno.

Oleolito di Elicriso

Si ottiene per macerazione dei capolini di Helichrysum italicum in olio di oliva. La sua potente azione antistaminica, decongestionante, lenitiva, è utile in molti disturbi della pelle come psoriasi, herpes d’ogni genere, eczemi ed irritazioni della pelle sensibile, soggetta ad allergia, come le dermatiti da contatto e rash cutanei, soprattutto se localizzati su mani o piedi, ginocchia o gomiti. Inoltre ha proprietà analgesica e antinfiammatoria, in caso di dolori reumatici e varici, in quanto aiuta a riattivare la circolazione sanguigna, risultando davvero efficace in presenza di mani e piedi freddi e geloni. Efficace per rinforzare e decongestionare la pelle sensibile, reattiva con tendenza allergica, in presenza di piaghe e ustioni e per sfiammare l’eritema solare. Per questi motivi viene impiegato anche come ingrediente funzionale in creme, unguenti e detergenti per ridurre il dolore, il prurito e il bruciore.

Oleolito di Iperico

L’olio di iperico è un oleolito ottenuto dalla macerazione dei fiori di Hypericum perforatum in un olio vegetale, e dotato di una potente azione cicatrizzante, utilissimo in caso di ustioni, scottature, ferite e piaghe da decubito.

“Serbatoio” naturale di carotene (provitamina terpenica contenuta nelle carote e in numerosi vegetali a cui conferisce colorazione rossa o arancio, che il nostro organismo trasforma in vitamina A) e flavonoidi (ipericina, rutina, quercetina e l´iperoside), l’olio di iperico è ricco di proprietà ed è conosciuto anche col nome di olio di San Giovanni.

L’iperico, infatti, è chiamato erba di San Giovanni, perché il giorno dedicato a questo santo corrisponde al 24 giugno, che coincide col tempo della raccolta e preparazione di questo meraviglioso rimedio naturale. Il tempo balsamico di questa pianta cade esattamente col solstizio d’estate, quasi a simboleggiare la raccolta dell’energia solare, che questa pianta racchiude in sé. Non solo, è l’unico tra gli oleoliti la cui macerazione non avviene al buio, ma alla luce del sole diretta, per l’intera durata di un ciclo lunare.

Cosa è una Tintura Madre

La tintura madre (TM) è una estrazione idroalcolica, ottenuta per macerazione a freddo di materiale vegetale fresco, in una soluzione di acqua e alcol. Questa preparazione rappresenta il punto di partenza di altri preparati erboristici e galenici: per questa ragione è chiamata “madre” e può essere ricavata da tutte le erbe e piante officinali.

Le tinture madri sono utilizzate in fitoterapia per la cura di diversi disturbi e si ottengono lasciando macerare lentamente a freddo, la parte comunemente utilizzata (foglie, fiori, radici, cortecce, semi, resine), in modo da estrarre e conservare le sue proprietà. Perciò da ogni specie vegetale si può ottenere una specifica tintura madre, con le stesse attività della parte vegetale utilizzata.

Queste soluzioni idroalcoliche hanno una maggiore concentrazione di principi attivi, rispetto alla tisane, in quanto con l’infusione o il decotto, in cui il solvente è l’acqua, si estraggono solo i principi attivi idrosolubili. Infatti, grazie alle proprietà estrattive dell’alcol, si possono ricavare anche quei principi attivi non solubili in acqua, come ad esempio gli olii essenziali.

La tintura madre non è un prodotto omeopatico, ma è un estratto di tipo erboristico, in quanto contiene inalterato il fitocomplesso della pianta, cioè l’insieme dei suoi principi attivi. Gli effetti cambiano in relazione alla pianta che è stata utilizzata per la preparazione, perché le proprietà e le indicazioni d’uso sono le stesse della specie vegetale da cui deriva.

Trattandosi di una tipo di estrazione liquida, l’assorbimento da parte dell’organismo è pressoché immediato e per questo motivo tutte le principali piante sono presenti sotto questa forma.

La tintura madre possiede l’azione sinergica dei principi attivi che concorrono ad ottenere un determinato effetto. Le principali droghe possono quindi essere rappresentate da: pianta intera (radici, fusto e foglie), parte aerea (fusto e foglie), radici; foglie, fiori, semi, frutti, corteccia, resine.

La presenza e la concentrazione di principi attivi in una droga dipende dalla fase vegetativa della pianta, perciò la raccolta delle piante deve essere effettuata in base alla specie, al suo ciclo vegetativo (periodo in cui la pianta cresce, si riproduce, matura e va in stato di riposo) e della parte che ci occorre. Per questa ragione la droga viene raccolta in un periodo ben preciso detto “tempo balsamico”. Nella maggior parte dei casi se la droga è costituita da foglie o fiori, il periodo migliore per la raccolta coincide normalmente nel momento della fioritura (meglio all’inizio); quando invece la droga corrisponde alle radici o rizomi bisogna approfittare del periodo di riposo vegetativo, che di solito avviene nel periodo invernale.

L’assunzione delle tinture madri, per la loro forma liquida, risulta innanzitutto di assorbimento immediato, rispetto alle compresse o capsule. Vanno prese in gocce (dalle 20 fino a 120 gocce al giorno), diluite in mezzo bicchiere d’acqua e bevute generalmente lontano dai pasti. Tuttavia la posologia e il momento di assunzione dipendono dall’attività terapeutica della pianta prescelta, mentre il periodo di impiego consigliato è circa di 2 mesi.

cosa sono i gemmoderivati

I tessuti meristematici utilizzati per preparare i gemmoderivati sono sostanze vegetali di origine embrionale ricchissime di enzimi, fattori di crescita, vitamine, proteine, acidi nucleici, aminoacidi, auxine, gibberelline, cinetina, ormoni vegetali. La quantità di questi “principi attivi” è molto rilevante in questi tessuti in fase di crescita rispetto a quelli della pianta adulta.

Nella gemma di una pianta si ritrova la principale riserva di meristemi vegetali:  gruppi di cellule embrionali indifferenziati del vegetale. In vitro, una sola di queste cellule embrionali può ricostruire la pianta nella sua totalità. Possiamo quindi paragonare la meristemo-terapia all’utilizzo delle cellule staminali umane. In virtù di queste peculiari caratteristiche l’utilizzo delle gemme presenta potenzialità terapeutiche di gran lunga superiori alla fitoterapia in quanto in grado di sfruttare appieno le caratteristiche energetico-nutrizionali della pianta.

La meristemo-terapia fa parte delle terapie naturali di “terreno”; è in grado cioè di modificare, influenzandolo in maniera dolce e fisiologica, il terreno biologico del nostro organismo riequilibrandolo e rendendolo di conseguenza meno suscettibile alla malattia; il principio attraverso cui tale metodica raggiunge lo scopo, si fonda sulla valorizzazione biologica dei tessuti embrionali vegetali che, essendo in pieno potenziale di crescita e dunque di rigenerazione è in grado di rilanciare i meccanismo fisiologici di rigenerazione propizia alla salute dell’uomo.

Il vantaggio di ricorrere ai gemmoderivatii è rappresentato dal fatto che i tessuti embrionali vegetali modulano le disfunzioni rispettando la fisiologia e senza alcun effetto collaterale rendeno tali prodotti applicabili su donne in gravidanza, in età pediatrica e persino sui neonati. L’utilizzo delle gemme è in grado di dotare il prodotto finito della concentrazione massima delle sostanze terapeutiche in esse contenute permettendone un utilizzo a più basso dosaggio; ciò grazie anche alla particolare metodica di estrazione che prevede la macerazione dei tessuti embrionali per venti giorni in un mix di solventi come acqua, alcool e glicerina in proporzioni uguali (33%). I differenti soventi estraggono i principi attivi biologici dal vegetale secondo il loro grado di solubilità: gli alcaloidi per l’alcool, gli idrosolubili per l’acqua e i liposolubili per la glicerina: ecco che così si riesce ad estrarre tutte le potenzialità terapeutiche di una gemma rendendole disponibili a scopo terapeutico.

La raccolta dei tessuti embrionali si effettua a fine inverno-inizio primavera, quando presentano la massima concentrazione di principi vitali. La raccolta di questi vegetali avviene lontano da fonti inquinanti, nel loro habitat naturale e devono essere assolutamente freschi per la loro lavorazione successiva (la quale deve iniziare al massimo dopo 24 ore).